giovedì 19 dicembre 2013

Le tre P della Convenzione di Istanbul. A che punto è l'Italia.

Convenzione Istanbul: è tutt’oro quel che luccica?
Di Laura De Benedetti

A più di due anni dalla stesura e dalla sottoscrizione, ad Istanbul (11 maggio 2011) solo 4 stati del Consiglio d’Europa su 26 firmatari hanno ratificato la “Convenzione sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica”: Turchia, Portogallo, Albania e Montenegro A questi si unisce ora l’Italia, dopo l’approvazione in Camera e Senato delle scorse settimane.
A quando l’entrata in vigore?
Le misure previste dalla convenzione, che la Ministra degli Esteri Emma Bonino riassume, plaudendone, nelle “tre p”, ovvero prevenire la violenza, proteggere le vittime, punire i colpevoli, rischiano dunque di restare ancora a lungo lettera morta in quanto solo quando il documento sarà legge in almeno 10 stati (è bene tenere presente che, ad oggi, Usa, Messico, Giappone
, Canada e Santa Sede non l’hanno neppure preso in considerazione), di cui almeno 8 del Consiglio d’Europa, potrà prendere vita (tempi tecnici previsti, 1 anno e mezzo) il Grevio, acronimo di Gruppo di Esperti contro la Violenza sulle donne e la violenza domestica, formato da un minimo di 10 membri (che godranno dell’immunità) il cui compito sarà quello, una volta adottato un proprio regolamento interno (ci vorranno altri 6 mesi?), di verificare l’osservanza dei dettami della convenzione, stilare rapporti raccomandare misure da adottare e scadenze, rapportarsi con i parlamenti ma anche con organizzazione non governative e società civile, effettuare sopralluoghi.
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